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Lug 4, 2019 - libero scrivere    Commenti disabilitati su VIAGGIO A KELIBIA

VIAGGIO A KELIBIA

L’ aeroporto é il limbo del tempo, un cofanetto lucido e neutro dove le anime attendono e gli occhi si incontrano.

Angoli di vite sospese tra ieri, oggi e domani. L’adesso é una fila di poltroncine vuote, occupate, dimenticate. Pannelli luminosi ti indicano la via da seguire, in fila educati e non , si raggiunge il quando, a che ora.

Là dove l’indaco incontra il rosa, nasce la coscienza del mare e del cielo. Non possiamo fare altro che guardare e stupirci di tale bellezza naturale e spontanea.

Siamo così ricchi e non sappiamo di esserlo.

Siamo così stolti da non meritare tutto ciò.

Siamo così insignificanti che calpestiamo ciò che ci nutre.

L’acqua cristallina gioca con il sole creando diamanti di luce impalpabile, intoccabile, imprigionabile  solo dai nostri occhi smaniosi di possedere ciò che non é impossessabile : il continuo divenire delle onde, mai uguale, mai lo stesso, mai nostro. La trasparenza insegue il turchese che si tuffa nel blu e raggiunge il cobalto sopra e sotto l’acqua. Questo é il mare di Kèlibia .

E l’anima,solo lei sa, conosce il segreto, comprende il tesoro infinito delle onde e ne gioisce più che mai.

La gentilezza, il sorriso sincero di ogni cameriere, giardiniere, barman, signora delle camere, inservienti, guardia di vigilianza rendono Hotel Kelibia un luogo di accoglienza, e tutti, dico tutti si adoperano affinché tu stia bene con attenzioni che vanno al di là della professionalità. Un mazzolino di fiori in camera, te e caffé di Kelibia, biscotti tipici fatti in casa per noi, Federica e Paolo. Accortezze inaspettate, nonostante il numero imponente di clienti che vanno e vengono , lo chef si ricorda di te, ti sorride, e ti prepara l’esatta porzione ridotta di tagliatelle al pesce, rigorosamente tagliate, cotte e condite davanti a te. Piccoli gesti di grande valore umano e dico umano perché la gentilezza fa parte dell’essere umano di ogni nazionalità e questo valore é spontaneo e purtroppo, molto poco “sponsorizzato” in questo nostro paese alla deriva, in mano a gentaglia che non fa altro che denigrare e calpestare la nostra Costituzione.

 

 

Quasi tutti parlano francese, qualcuno italiano. Noi abbiamo imparato poche parole che hanno aperta la finestra dei sorrisi stupiti e riconoscenti: Aslema/Beslema= salve al mattino e alla sera; Sbehelkir = buongiorno; Tesbahaliakhir= buonanotte; Chokran/Aichek= grazie.

Aichek per il caffé espresso buono e curato, servito con delicatezza nel “luogo senza tempo”, il limbo senza età del “lounge bar”, silenzioso, elegante, mai affollato, dove il sottofondo musicale regna senza invadere.

Chokran per la terrazza fronte mare dove la fresca brezza ci accoglie a braccia aperte e le grandi arcate bianche incorniciano il blu, l’azzurro ed il verde smeraldo del prato, terreno di gioco delle mie amiche rondini che volano felici tra me ed il mare.

Consegno a loro i miei occhi ed il mio cuore che sempre vedrà e custodirà questo luogo reale, puro, cristallino.

®FB

 

 

Ago 24, 2015 - libero scrivere    Commenti disabilitati su On the beach

On the beach

I quattro elementi di Madre Terra in totale armonia

Acqua, Aria, Terra, Fuoco ( il caldo dell’estate )

L’obbiettivo coglie l’attimo,

bisogna avere pazienza e passione

et voilà il momento perfetto giunge:

Una frase é sorta spontaneamente mentre cercavo il quadro ideale da fotografare:

” L’ Attimo se ne va

e con lui il Senso “

Una canzone delicata e ritmata

dalla splendida e calda voce di Chris Rea

” On the beach”

Lug 13, 2012 - opinioni    Commenti disabilitati su GIARDINAGGIO

GIARDINAGGIO

 

Io non ho mai avuto il pollice verde…solo i cactus sopravviveno….Ultimamente ho riscoperto la gioia del giardino. Scendo alla sera, subito dopo il tramonto e poco prima dell’arrivo delle zanzare, quel momento di luce particolare, indefinito ma tanto rasserenante. C’é il silenzio dell’ora di cena, i profumi della carne alla brace e il vino appena stappato. Poche auto in giro, solo il rumore dell’acua che scorre e la musica nelle orecchie da sottofondo. Amiche, amici, abbandonate l’era degli innafiatori automatici, riscoprite l’acqua fresca sui piedi, l’odore del prato bagnato, l’incontro ravvicinato del terzo tipo con le lucertole, delle farfalle, degli scarabei e delle lumache. Torno bambina, quando giocavo in giardino, sull’altalena, raccoglievo fiori e cercavo tesori nascosti.

Sento che é un puro bisogno fisico, sento di starmene all’aria aperta il pià tempo possibile, sento di apprezzare la natura e le sue piccole meraviglie. Nostalgia? Non credo.Stress? Non credo. Fuga da qualcosa? Non credo.

Puro piacere personale? Ebbene sì. Curare le piante sul balcone é come curare la propria anima. Guardare i fiori che sbocciano é come guardare i petali dell’Io, tanti, colorati, a volte avvizziti, a volte nascosti dietro una grande foglia, a volte gemme chiuse pronte ad aprirsi al primo raggio di sole. Piantare i piccoli semi e veder spuntare le foglioline tra la terra scura é un nuovo giorno che sorge. Loro crescono grazie alle tue cure. Sono riuscita a salvare la mia Gardenia ( grazie all’aiuto di un giardiniere esperto ). Ne sono stata fiera e il primo fiore bianco, profumato ho emesso un sussulto di gioia. E’ stato un segno di rinascita. Nonostante il gelo invernale, lei é rinata, é cresciuta e continua a fiorire. Lo stesso vale per me. Ci sono momenti bui e freddi ma poi la tenacia interiore rivive, le radici indebolite riprendono il vigore, la forza per crescere e donare ancora.

 

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( La mia gardenia )

 

Non lasciamo che il giaridno della nostra vita diventi arido e secco, coltiviamo ancora le piante, i fiori, i prati, ovunque sia possibile, làddove regna l’asfalto, un vaso con un piccolo fiore vuol dire molto.

Un fiore cresciuto sull’asfalto

insegna….

 

Feb 12, 2012 - sfoghi    Commenti disabilitati su VITA

VITA

Chiudere gli occhi e pensare, sì, che piacere immenso, lasciare che le immagini appaiano così spontanee, senza interruzioni, senza regole…

Come vorrei poter vivere così, libera da regole e da impostazioni, così fluttuante come i pensieri, i sogni, le fantasie…Volerei come un folletto, mi poserei ovunque, racconterei fiabe ai bambini, rassicurerei gli adulti e farei compagnia agli anziani, giocherei con le nuvole, gli animali, i fiori… E poi? Eh già, poi…

Io sono un essere umano, ho bisogno di regole, di avere  impegni e scopi, di fare e disfare, costruire e distruggere, ridere e piangere,, gioire e soffrire.

Qual è il benamato “ saper vivere “ ?Penso che ognuno di noi ha il proprio, che meglio si addice al suo carattere. Beati quelli che la raggiungono e sono in pace con se e la propria coscienza. Certo, non è facile, la vita ti riserva delle sorprese, ti costringe a fare cose che mai avresti pensato di fare. Ti allontana dai tuoi scopi così facilmente, ti nasconde la strada che segui con fatica, ti illumina saggiamente e ti getta nel buio assoluto. Non dobbiamo disperare, se dopo aver progettato a lungo, un particolare irrilevante manda a monte tutto, se dopo aver tanto desiderato una cosa, scompare sotto il nostro naso. No, no, è così che gira la ruota della vita. Non pensiamo mai a quanto abbiamo guadagnato ma, quanto abbiamo vissuto e come abbiamo passato i nostri giorni, le nostre ore, i nostri minuti che passano inosservati come impiegati e ci presentano il conto come direttori. Sono belle parole che vanno bene solo per essere ascoltate e non capite e seguite perché nessuno si ferma nemmeno un istante, smette di correre ed urlare e si siede tranquillo a guardare un tramonto.

 

Feb 12, 2012 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Chez Claude

Chez Claude

 

camino.jpg 

 

Mi sto preparando per te, per la nostra cenetta “ Chez Claude, il nostro ristorante preferito.

Al telefono eri felice e la tua voce brillante mi ha riempito il cuore, hai scherzato, sì, eri soddisfatto del lavoro, un progetto si era concluso brillantemente e avevi voglia di festeggiare con me.

 

 

Ci vuole un ’abito adatto all’occasione…apro l’armadio e passo in rassegna i miei vestiti da sera, eccolo, sì, il tubino nero di velluto, semplice ed elegante. La stola di seta intarsiata di paillettes, donerà luce all’insieme.

Autoreggenti nere, decoltée con  tacco in tinta con la stola. Solo orecchini e braccialetto. Trucco leggero e pochette di pailette. Ecco sono pronta per te. Il bagnoschiuma all’iris mi lascia una sensazione voluttuosa, piacevole, di cipria e borotalco. Due gocce di profumo sul collo manterrà viva quella fragranza per tutta la sera. Mi piace prepararmi per te, ascolto musica e ti penso. E’ quasi ora, un ultimo sguardo allo specchio, sì, è tutto in ordine. Mi siedo sul divano e fumo una sigaretta sorseggiando un bicchiere di vino, prosecco del Garda, aromatico e gradevole al palato. Il camino riscalda la sala e rimango a guardare le scintille incantata.

Il campanello mi distoglie da quel momento magico e mi annuncia il tuo arrivo. Sei elegante, abito nero gessato finemente, camicia nera e il tuo profumo inebriante. Entri sicuro, mi guardi e rimani piacevolmente stupito, mi giri intorno, i tuoi occhi brillano e assumi l’aria da furbetto. Ti avvicini e mi abbracci, mi baci il collo e balliamo due minuti un lento intrigante e mi canti la canzone sottovoce, all’orecchio, siamo guancia a guancia. Sorrido, divertita ed ammaliata da  te e dal tuo fascino. Mi ecciti in questo momento, hai la voce bassa, calda, ti stringo la schiena i nostri corpi premono l’uno contro l’altro, il caldo mi assale e il desiderio pure. Mi togli delicatamente la stola e accarezzi le mie spalle, scendendo verso la schiena, mi cingi la vita e i nostri corpi si avvicinano e si toccano. E’ una sensazione di calore che lento sale fino alla nuca, brividi percorrono la colonna vertebrale e un nodo alla gola mi assale…Tu fai questo a me, tu susciti in me sensazioni contrastanti ed io non potrei mai essere lontana da te.