Festa del papà
Oggi papi ce ne andiamo a Firenze,
un viaggio in macchina e mentre la radio
passa le canzoni del momento, tu mi racconti di Leonardo e
Michelangelo, quei geni indiscussi dell’ingegno umano,
che tu ammiri ed elogi con fervore, con passione, con ammirazione.
E trasmetti a me questi tuoi forti sentimenti, quei forti sentimenti che mi accompagnano sempre, e che,
spesso non vengono compresi , ma che fanno parte di me e fanno di me la persona che sono.
Ci soffermiamo un momento sul Ponte Vecchio ad osservare i riflessi delle case nell’acqua,
tu sorridi silenzioso e mi inciti a scattare una foto, ad immortalare quel magnifico quadro della natura.
E così feci, e lo faccio sempre, ogni volta che il mio occhio viene rapito da un’immagine, lo immortalo
con uno scatto, per averlo sempre con me, per poterlo guardare e rivivere quell’emozione.
E’ tempo di andare, di andare a bere un buon caffè nella piccola piazza assolata,
tra il tintinnio delle tazzine, il brusio dei passanti, il rumore della pagina dell’Unità che svolazza alla
brezza di Marzo.
Ciao papà