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Mar 10, 2013 - musica    Commenti disabilitati su LUNGOMARE

LUNGOMARE

E le stelle si accendono ad una ad una
come ballerine entrano in scena
ecco la luna
Spengo la moto che è rossa e fa molto rumore
e copre il rumore del mare
che sembra mosso dalle mani di lavandaie
guardo le lampare luccicare

Il pescatore Giorgio lui è là
ma stanotte ha negli occhi la malinconia
ha paura che il mondo cambi senza di lui
che succeda qualcosa in cui non c’entri lui

Lui che ormai le stelle non le guarda più
e si orienta con le insegne degli hotel
pensa ai tedeschi col borsello e i calzini bianchi,
alle coppie che si baciano sulla spiaggia

Perché la vita è incontrarsi e illuminare il buio
sì la vita è scontrarsi magari sotto il sole
dove si incontrano donne sulle biciclette
con le braccia nude e le grandi tette

Pensa che il mare è solo acqua
e troppi rumori silenziosi
che la vita è là, si muove dietro a quelle case
dove c’è gente, neon e pubblicità

Gli arriva l’eco di canzoni da ballare
e di quelle che rimangono nel cuore
invidia il figlio che è là e corre forte
sulla sua moto da enduro

Perché la vita è incontrarsi e illuminare il buio
e la vita è scontrarsi magari sotto il sole
dove si incontrano donne sulle biciclette
con il vento contro che gli scopre le orecchie

Si può anche morire per certe carezze…
perché la vita è morire per certe cose non dette
ed è là dove contano gli imbarazzi…
gli imbarazzi e le timidezze.

GRAZIE LUCA PER LA TUA DELICATEZZA E DOLCEZZA. ( LE ZETA DA LEGGERE CON ACCENTO RIGOROSAMENTE ROMAGNOLO, MI RACCOMANDO! )

https://www.youtube.com/watch?v=yDJ21sS05zo

Mar 10, 2013 - POESIA    Commenti disabilitati su NOSTALGIA

NOSTALGIA

 

 

Immag0051.jpg

Passi sulla spiaggia d’inverno

schiuma bianca contro il grigiore

nubi colme di pioggia

onde ribelli increspano il mare.

Cammini con le mani dietro la schiena

guardi l’orrizzonte cupo,

mi ricordi “Il giovane Werther”.

Difficile comprendere i tuoi silenzi,

arduo accennare una parola,

complicato cercare attenzione.

Raccolgo conchiglie per te,

gioco con la riva ed i gabbiani,

ascolto il vento ed il mare.

RIMINI 20 MAGGIO 2012 023.JPG

Parole sussurrate dolcemente,

note musicali in libertà,

sfumature accennate.

Tu sei con me

Io sono con te

Mi bastava.

Mi manca.

Ritorno al mare

ritorno da te

tu ritorni da me,

passeggiamo ancora una volta?

Una sola.

Papà.

RIMINI 20 MAGGIO 2012 018.JPG

https://www.youtube.com/watch?v=qsjFulvUjZU

Apr 20, 2012 - musica    Commenti disabilitati su LE TASCHE PIENE DI SASSI

LE TASCHE PIENE DI SASSI

 Sto raccogliendo le canzoni che mi piacciono di più e questa di Lorenzo é così delicata e potente allo stesso tempo……mi commuovo sempre….

Feb 12, 2012 - racconti    Commenti disabilitati su LA GIOSTRA

LA GIOSTRA

                                                    GIOSTRA.jpg

Quella mattina di Gennaio faceva freddo, molto freddo. Anna, avvolta nel cappotto verde bottiglia, camminava veloce. Guardava avanti, il naso dritto e fermo tagliava l’aria gelida. Era molto presto e la via deserta dormiva, solo uno spazzino graffiava la strada lento e stanco. Tutto era fermo. Anna guardò il negozio di libri antichi e si fermò. Qualcosa di quella vetrina la colpì. Eccola, era là sopra un ripiano di libri, accanto al mappamondo, una piccola giostra di legno decorata a mano. Tutti i cavallini erano bianchi, fieri e teneramente finti. Anna si avvicinò, il fiato appannava il vetro, con il guanto pulì quel punto e si mise a scrutare quell’oggetto così bello ed attraente. Un’emozione dolce ed intensa le rapì il cuore e le colorì il viso, non ci poteva credere, stava guardando la giostra con gli stessi occhi di allora. Si, quando era bambina e la domenica andava alla fiera del paese con il vestito nuovo, il gelato in mano e nell’altra quella di suo padre. Anna fissando il giocattolo si rivedeva là sorridente, con i capelli al vento e la mano tesa a salutare.  Era così bello, tutto girava, le immagini scorrevano veloci, gioia e paura ballavano dentro al suo cuore. Si divertiva, era libera di urlare, di sgambettare, di volare in alto nel cielo azzurro… Guardava le persone a terra e felice ritrovava suo padre con il vestito chiaro e la sigaretta in bocca, la guardava e rideva. Dio, che bel suono la sua risata, forte e tenera, si confondeva con il trillo dei campanelli appesi ai cavalli. I tanti rumori si mescolavano tra loro, la confusione incombeva e tutto fluttuava armonioso. Perché non è più così ora? L’ampia fronte di Anna si corrugò, le labbra semiaperte si chiusero rigidamente mentre la campana della chiesa suonava la mezza. Quei rintocchi rimbombavano, si tappò le orecchie per non sentirli, il tempo la stava chiamando: ” Anna, Anna sbrigati è tardi, su corri, corri…”Agile come una gazzella si voltò di scatto e cominciò a correre verso la piazza; vedeva la corriera in lontananza, stava per partire. Con il cuore in gola ed il fiato tra i denti si sbracciava per farsi notare dall’autista. Ad un tratto si fermò, si voltò indietro e poi di nuovo verso la piazza. Era in piedi, pallida ed attonita, perché esitava? Che cosa stava succedendo? Doveva prendere quel maledetto autobus! Perché tentennava? Erano forse i campanelli della giostra a distarla? Sì, erano loro, quel suono tanto festoso, amato e dimenticato in un angolo remoto del cuore, soffocato dal tran tran della vita. Anna voleva sentirlo di nuovo, sì, certo era sicura, le sue emozioni non erano spente, erano vive, solo un po’ impolverate ma pronte a fremere di nuovo. Di corsa saltò sull’autobus e si sedette soddisfatta e palpitante.

Scese all’ultima fermata, non in città ma in paese. Raggiunse il parco. La sua giostra era là, un po’ scalcinata ed arrugginita, ma bella ed imponente come allora.

Anna si avvicinò e spinta da una forza magnetica salì sulla pedana e si sedette sul suo cavallo preferito: Brunello. 

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