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Apr 25, 2021 - libero scrivere    Commenti disabilitati su TESTIMONIANZE – 25 APRILE – PER NON DIMENTICARE

TESTIMONIANZE – 25 APRILE – PER NON DIMENTICARE

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Testimonianza di Lina Mattioli raccolta da Claudia Tondi

La seguente testimonianza sono state selezionate e tratte dal libro “Montese 1943-1945”. Nella comune di Montese morirono 225 persone per eventi bellici e 43 militari caddero o furono dichiarati dispersi nel periodo della seconda guerra mondiale.

 

Avevo sette anni quando c’è stata la liberazione di Montese e Iola.

Il giorno della liberazione i tedeschi ci avevano mandato via dalle nostre case e ci avevano fatto andare nelle case dei nostri vicini. Ricordo che nella mia casa e nel mio cortile c’erano tantissimi tedeschi che neanche volutamente mi sarei messa a contare dalla paura che avevo. Loro avevano fatto credere a me, ai miei fratelli e alle mie sorelle che se fossero venuti a casa nostra gli americani (saranno stati a 500/600 metri) ci avrebbero uccisi tutti. Alla fine capii che era solo una bugia perché quando arrivarono (i tedeschi si erano già ritirati) ci diedero tante caramelle e tanto cioccolato che era buonissimo In quel periodo stemmo benissimo perché ci davano da mangiare e ci facevano giocare.

Ricordo anche che in quei momenti avrei voluto avere la mamma vicino, ma purtroppo era morta un po’ prima che arrivassero i tedeschi. Oltretutto volevano portarci via anche il papà per farlo andare a fare delle trincee sul monte della Torraccia che io non sapevo neanche dove fosse. Per fortuna il parroco d Iola, don Alessio Verrucchi, intervenne e pregò i tedeschi di lasciare a casa il nostro papà perché eravamo tutti piccoli.

L’unica cosa di cui adesso rido, ma quando l’ho vissuta ridevo meno, è questa: un giorno due tedeschi vennero nel cortile di casa mia a mangiare le nespole mature del nostro albero e, quando mio fratello Silvio che aveva nove anni li vide, corse fuori dalla porta e urlò contro: “Raush”. In tedesco questo vuol dire “vai via”, ma lui non lo sapeva. Loro corsero in casa nostra perché volevano ucciderci, ma videro che eravamo solo dei bambini nascosti sotto il tavolo per la paura e così andarono via.

E’ stato un periodo molto brutto che è impossibile dimenticare.”

 

 

GENERALE – FRANCESCO DE GREGORI

…”Generale, queste cinque stelle
‘Ste cinque lacrime sulla mia pelle
Che senso hanno dentro al rumore di questo treno?
Che è mezzo vuoto e mezzo pieno
E va veloce verso il ritorno
Tra due minuti è quasi giorno
È quasi casa, è quasi amore”…

 

 

Giu 21, 2020 - POESIA    Commenti disabilitati su La natura di inizio Estate

La natura di inizio Estate

campi di grano van gogh

“…dateci i vostri brandelli stagioni.

Saremo vagabondi dai capelli laccati di pioggia.

Vuoi venire a vivere con me sull’orlo di una scarpata?

… ti spoglierò nei campi di grano,

ti farò dormire tra i covoni,

ti coprirò nell’acqua sotto i rami bassi,

ti curerò sul muschio delle foreste,

ti prenderò nell’erba medica,

ti isserò sui carri di fieno…”

Violette Leduc

Feb 27, 2017 - libero scrivere    Commenti disabilitati su FESTA D’INVERNO

FESTA D’INVERNO

FESTA D’IVERNO

Aria fredda sul viso

Occhi spalancati al sole tiepido

Cielo chiaro e limpido

Mani piccole e fredde

A raccogliere coriandoli

Maschere colorate

Strade ridenti

Musica allegra e spensierata

Gioco di nuovo

Con me, con te

Colombina e Pulcinella?

Occhi truccati

Labbra disegnate

Rido di te e di me

Giochi inventati

Giochi sognati

Stelle filanti

Fili brillanti di luce interiore

® Federica Bignardi – 2013

 

Il carnevale porta colore e gioia

nel lungo e grigio inverno,

si é liberi di indossare

qualsiasi maschera,

l’atteggiamento e lo spirito

che vuoi liberare,

quella parte di te celata

dalla ragione e dall’educazione.

Mi sento sempre bambina e lascio

giocare le mie personalità,

libere di essere senza costrizioni. 

Feb 13, 2017 - libero scrivere    Commenti disabilitati su Beethoven & Piazzolla al Teatro Bibiena Mantova

Beethoven & Piazzolla al Teatro Bibiena Mantova

La musica ha il potere di allontanarmi

da me stessa .

Chiudo gli occhi e tutto accade

dentro di me

lontano da me.

Le note di Beethoven corrono

ed io con loro tra boschi verdi,

prati immensi, spiagge infinite,

scale interminabili e rido,

ma non so se sono bambina o donna,

so che sono felice e serena.

Sono leggera e non sento il peso

del corpo e dell’anima,

un velo trasparente sospinto dalla brezza marina

verso l’ogni dove nel tempo del mai.

Risultati immagini per teatro bibiena di mantova

Ludwig v. Beethoven: Trio op. 38

Obvlion sfiora le corde dell’anima con delicatezza,

gentilezza, pazienza perché sa che arriverà là,

in quel punto,

sì quello lì,

quello dove sorge l’emozione.

Scivola giù

fino in fondo

  raccoglie l’acqua delle tue lacrime,

le porta in superficie,

le porta alla luce del giorno

e te le mostra a mani nude.

E tu non puoi far altro che liberarle,

non puoi far altro che togliere le catene,

non puoi far altro che disegnare ali,

ali di libellula per volare lontano.

Questo é il mio Oblivion.

 

 

Libertango mi ricorda il tempo che passa,

l’orologio ed il suo assordante ticchettio,

tacchi di donna che corrono nel buio della notte,

gocce di pioggia sui vetri,

volo di gabbiani tra le onde,

il vento forte, inquietante, sferzante,

spade inferocite contro fantasmi inesistenti,

graffi profondi su cristalli interrotti,

un bacio rubato,

un disco incantato ,

lancette che scandiscono il tempo delle nostre vite.

E…tutto questo…rigorosamente dal vivo…

altrimenti…

tutto ciò

non

può accadere…

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