Tagged with " colore"
Mag 5, 2014 - libero scrivere    Commenti disabilitati su Ferrara e l’incontro con Matisse

Ferrara e l’incontro con Matisse

Siamo arrivati a Ferrara percorrendo un tratto di argine verde smeraldo.

Una domenica mattina silenziosa,

ci siamo fermati ad ammirare lo spettacolo.

Da lontano, lo scorrere del grande maestro fluviale,

sussurava alle rive,  musica soave.

Le sponde replicavano con il canto allegro degli uccelli

e il fruscio dei rami rigogliosi.

Ho respirato l’odore dell’erba e dei fiori selvatici

la brezza primaverile movimentava dolcemente gli steli e il tutto…appariva un

grande mare terreno con le onde d’erba e la schiuma di fiori.

Ho racchiuso dentro di me questa piacevole sensazione di pace,

quel profondo sentimento di appartenenza alla Terra.

1399190188002

La tranquillità del fiume ci accompagna fino a Ferrara e non si nota la

differenza

tra campagan e città.

L’impatto con il centro non é violento, la lentenzza e la pacatezza fanno da

sottofondo al nostro percorso stradale.

La tranquilla cittadina emiliana vive la domenica con gioia e spensieratezza,

le biciclette  invadono il ciottolato con allegria.

Bimbi, gruppi di turisti, uomini

e donne,  passeggiano con calma, chicchierano,  ridono,  si guardano negli

occhi,

si fermano e discuutono di questo e di quello.

La vicinanza tra le persone, mi ha colpito,  i sorrisi oltre gli Ipad e gli Iphone,

finalmente chiusi dentro borsette e zaini, perché non puoi non ammirare

l’esterno di Palazzo dei Diamanti

1399192823869

e non cogliere la perfezione della facciata ed il particolare

del rivestimento

1399192845420

ti devi fermare ed osservare la bravura dell’artista, anzi del maestro della

costruzione,  non puoi rimanere indifferente.

Passeggi, costeggi  la fiancata  principale e…al suo termine,

volti l’occhio e….

1399199513609

un cortile interno appare..così…all’improviso e rapisce lo sguardo,

il rosso delle rose ed il candore della statua spuntano tra il verde ed il mattone

donando armonia e vivacità alla serietà della struttura.

Camminiamo poi attraverso la città e percorriamo il Ghetto, volti bassi, vie

strette, quasi soffocanti.

Qua e là, negozi, osterie, portoni e cancelli, di dimensioni ridotte, quasi timide,

non appriscenti.

Discrete presenze silenziose  ricordano il luogo in cui ti trovi.

1399206070930

Nuvole bianche passano leggere oltre la Torre del Castello Estense,

ci salutano e ci indicano la via del ritorno,

le seguiamo, ci riporteranno a casa.

I velieri delicati  solcano il cielo,

immacolate creature si lasciano trasportare dal vento,

sono serene perché non sanno dove andranno.

Ci tornerò a Ferrara perché sono stata bene.

Seguirò ancora Matisse, perché i suoi colori, la sua energia e la sua creatività

hanno reso questo mondo meno scuro.

rabbit jazz

jazz bluJazz

fauna marina

natura jazz

cavallo jazz

donna con la volpe biancaJacquy 1947

matisse il riflesso

Feb 10, 2012 - racconti    Commenti disabilitati su NUVOLE PASSEGGERE

NUVOLE PASSEGGERE

 

NUVOLE.jpg

A volte mi chiedo come il nostro passato sia così sfuggevole, lontano, offuscato dal presente; eppure basta poco per ritornare indietro nel tempo, un profumo, un’immagine, un colore, una canzone…

Durante i nostri periodi frenetici non esiste spazio per questi pensieri, siamo troppo occupati a vivere, a correre e sbuffare e così, fortunatamente, accadono situazioni

impreviste, non programmate e tanto benefiche…

Novembre aveva spogliato gli imponenti alberi di Via Carducci e una leggera nebbia offuscava   i lampioni già accesi. Stavo aspettando l’autobus delle 18.00, quando sentii una voce in lontananza che gridava il mio nome: “ Lisa, Lisaa ! “ Mi voltai sorpresa e vidi un tipo strano, avvolto nel giaccone scuro che stava correndo verso di me, mi raggiunse velocemente, si fermò e mi abbracciò. Mi staccai in fretta per guardarlo meglio, un lampo illuminò il mio viso, rimasi senza fiato: “ Luca, Luca Bettini, lo scapigliato  del corso di ragioneria ! “ Rimanemmo così, in piedi, vicini e felici come non mai. Mi accompagnò a fare la spesa, non smise un attimo di parlare, m’investì di racconti, di sorrisi, era così allegro… Ci fermammo a bere nella caffetteria di Via Gandolfi, era il nostro punto di ritrovo dopo la scuola serale. Luca era il mio compagno di banco e tra di noi esisteva una naturale intesa, un amicizia

sincera, ricca di ironia, sarcasmo ed umorismo che rendeva le tristi lezioni di ragioneria piacevoli serate spensierate. Stavamo ricordando le nostre piccole avventure e mentre parlava, mi accorsi che era cambiato, era più maturo, insomma, più uomo. No, non era solo quello, dietro al suo sorriso aperto, si nascondeva un “non so che” di triste. Non era da lui. Presi coraggio e gli domandai come stavano andando le cose, non gli nascosi la mia perplessità. Alzò lo sguardo lentamente ed i suoi occhi scuri cercavano i miei con insistenza: “ Lisa, io… non posso vivere lontano da te, ho bisogno di te, ogni giorno, ogni ora, mi manchi, mi mancano i tuoi occhi, il tuo sorriso, la tua voce. Da quando è finito il corso, e non ci vediamo più, io sono cambiato, all’inizio non capivo, ero confuso, davo la colpa al lavoro ad altre cose, invece ora è tutto più chiaro, Lisa, io ti amo.” Non dissi nulla, rimasi senza fiato, incredula e confusa. I rumori della caffetteria diventarono sempre più assordanti ed invadenti, mi alzai di scatto ed uscii di corsa. Mille pensieri si rincorrevano nella mia mente, “ com’è possibile? Luca, l’amico di sempre, non mi sono mai accorta di nulla, tra noi esisteva una pura e semplice amicizia. I suoi sguardi erano innocente, ne sono sicura. Davvero sicura ? Io, com’ero? Normale, contenta, allegra, non lo mai provocato intenzionalmente…. Forse una volta, inconsciamente, ma cosa sto pensando? Dove sono ?” Ho camminato a lungo, senza rendermi conto della strada, meno male ero arrivata a casa .Già, a casa, il mio rifugio tranquillo e beato, il nido d’amore per eccellenza creato con pignoleria ed attenzione da me e Francesco, il mio fidanzato. Un unione serena, forte e complice consolidata durante questi tre anni vissuti insieme, siamo felici e ci amiamo. Qualche giorno fa abbiamo deciso di sposarci ed avere dei bambini. Il nostro futuro si affaccia lentamente, tranquillamente, senza sorprese e cambi di binari, è giusto così, va bene così, la mia tranquillità prima di tutto ! E adesso dove sono finite  la mia proverbiale calma, la mia capacità di riflessione  e soprattutto la mia cara amica Ragione? Perché me ne sono andata, perché non ho voluto affrontare Luca o meglio me stessa ? Forse provo anch’io qualcosa per lui, i suoi occhi così profondi e le sue mani grandi, nervose…

Una situazione così romantica, coinvolgente, da” romanzi rosa “irrompe nella vita e io cosa faccio? Tremo come una foglia al vento…Sensazioni differenti percorrono il mio cuore un po’ fragile, devo ammettere, compiaciuto e corteggiato da un nuovo amore. Cosa devo fare? Non lo so. Un soffio d’aria rinfresca il mio viso caldo, apro gli occhi e difronte a me Francesco mi sta guardando “ Amore, svegliati, hai fatto un brutto sogno, ora è tutto finito, ci sono qua io”.              

Pagine:«12