Giorgio Ambrosoli ( Avvocato liquidatore )
Fulvio Croce ( Avvocato – Processo Brigate Rosse )
Emilio Alessandrini ( Magistrato )
Mino Pecorelli ( giornalista )
Quattro cittadini assassinati durante lo svolgimento del loro lavoro.
Ho finito di leggere il libro ” Qualunque cosa succeda ” di Umberto Ambrosoli e non ho fatto a meno di piangere. Il magone sale, da solo, nn lo chiami mica e lui arriva . I magoni salgono e si fermano lì, in quel punto specifico della gola, perché sono fatti così….é il loro lavoro….
Di quegli anni bui ricordo poco. Le immagini in bianco e nero del Telegiornale, seguito assiduamente da mio padre, la foto di Aldo Moro, quella in primo piano con la croce sullo sfondo, la macchina in cui fu trovato il corpo di Moro e le altre macchine e i corpi rivoltati all ingiù di Pecorelli e altre vittime. L’eco delel voci roche ritorna…leggendo le parole di Umberto. Leggi e rivivi con lui i momenti della vita di Giorgio Ambrosoli e cerchi di capire i meccanismi complicati del suo lavoro, cerchi di cogliere il suo sorriso sereno insieme ai figli e alla moglie. Cerchi di cogliere la stanchezza nei suoi occhi neri, nei gesti, nelle movenze. Non la trovi, Giorgio era instancabile. Dormiva pochissime ore per notte. Svolgeva il suo lavoro. Lo svolgeva, nonostante il presagio, nonostante la sua voce interiore lo mettesse in guardia dalla scelta intrapresa.
“..E’ indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me é stata un’occasione unica di fare qualcsa per il paese. “
E il caro prezzo é stato pagato con la vita.
“Qualunque cosa succeda” é scritto con il cuore. E’ un libro che va letto. La storia di Giorgio Ambrosoli non deve essere dimenticata.
Vi lascio qualche brano tratto dal libro. Fatene tesoro dentro di voi.
Marco Vitale scrisse su “Il Giornale”:
” Negli anni ’50 fare il bagno nel Ticino, il fiume più azzurro d’Italia, era una cosa meravigliosa. Poi, fu inquinato. Ma negli anni più recenti si é iniziato a mettere qua e là dei depuratori e ora é già possibile, per chi sa guardare il fiume, cogliere i primi efetti del disinquinamento e sognare che, forse, il Ticino tornerà azzurro. Voglio ricordare Ambrosoli con lo stesso affetto e la stessa riconoscenza che avrei per un’operaio caduto sul lavoro, mentre era impegnato ad installare un depuratore: affinché il Ticino ritorni azzurro”
” Quello che qui conta é che , nel processo, come in una radiografia, viene in evidenza il vuoto e l’isolamento che papà e i suoi colleghi hanno percepito quotidianamente. E in quel vuoto, in quell’isolamento, la pusillanimità del sottobosco politico, la protervia dell’interesse partitico, e il potere occulto della P2 hanno trasferito a Sindona il messaggo che l’unica ragione per cui il suo piano di salvataggio non riusciva ad essere realizzato era l’ostinata intransigenza di papà. Come avrebbe spiegato Falcone, non molti anni dopo e con dolorosa precisione : ” Prima ti lasciano solo. Poi vengono le calunnie. Poi ti uccidono “
” Sento un’omissione generalizzata, intorno alla vita di papà: come se nessuno avesse la capacità di raccogliere la sua bandiera, issarla, nuovamente esporla al vento e indicarla come riferimento dietro il quale unire le forze. In quel momento sento che il suo non é un esempio condiviso dal Paese, ma che interessa pochi singoli, a livello soggettivo. “
” Già in passato Gusmaroli e Silvio Novembre, a turno, avevano l’abitudine di accompagnarlo a casa in macchina, la sera, non per fargli la scorta, ma per un sostegno morale; per non fargli pesare la solitudine . Da allora, e forse aveva iniziato anche prima, Silvio Novembre sente il bisogno di fare di più e passa intere notti di guardia sotto casa nostra, nascosto dentro la sua auto e all’insaputa di papà. Forse perché ha ben vivo il ricordo delle minacce che ha subito lui, l’anno prima: le telefonate mute, le macchine che lo seguono per via, l’inquietudine di sentirsi osservato ed esposto. Forse perché proteggere papà é proteggere il lavoro che stanno facendo insieme, e la loro amicizia “.