

Onda sulla riva
Vieni e vai
onda sulla riva
un moto perpetuo che imbianca la sabbia
e poi scompare.
A piedi nudi
rincorro te
a rinfrescare la pelle
e l’anima e il corpo.
Resta.
FB-07/06/2021
Vieni e vai
onda sulla riva
un moto perpetuo che imbianca la sabbia
e poi scompare.
A piedi nudi
rincorro te
a rinfrescare la pelle
e l’anima e il corpo.
Resta.
FB-07/06/2021
Il grande scrittore Garcia Lorca scrisse:
“Colui che danza cammina sull’acqua e dentro una fiamma”.
Così tu hai fatto per tutta la tua vita , cara Carla, donando a tutti noi momenti
di rara bellezza, pura poesia e ineguagliabile grazia.
Il tuo corpo esile, in apparenza fragile , ha seguito la tua tenacia e la tua determinazione
in ogni momento. La tua dolcezza ha reso possibile gesti eterei ed impalpabili,
la tua fermezza ti ha elevato sulle punte forti e delicate a solcare
il legno profondo del palcoscenico e della vita.
Ai giovani insegnavi che cos’é il respiro in un gesto,
agli angeli insegnerai a danzare tra nuvole e stelle.
Bon voyage étoile parmi les étoiles.
Merci pour ton bon coeur,
E’ in te l’illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada sulle corolle.
Scavi l’orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l’onda.
Pablo Neruda
Testimonianza di Lina Mattioli raccolta da Claudia Tondi
La seguente testimonianza sono state selezionate e tratte dal libro “Montese 1943-1945”. Nella comune di Montese morirono 225 persone per eventi bellici e 43 militari caddero o furono dichiarati dispersi nel periodo della seconda guerra mondiale.
Avevo sette anni quando c’è stata la liberazione di Montese e Iola.
Il giorno della liberazione i tedeschi ci avevano mandato via dalle nostre case e ci avevano fatto andare nelle case dei nostri vicini. Ricordo che nella mia casa e nel mio cortile c’erano tantissimi tedeschi che neanche volutamente mi sarei messa a contare dalla paura che avevo. Loro avevano fatto credere a me, ai miei fratelli e alle mie sorelle che se fossero venuti a casa nostra gli americani (saranno stati a 500/600 metri) ci avrebbero uccisi tutti. Alla fine capii che era solo una bugia perché quando arrivarono (i tedeschi si erano già ritirati) ci diedero tante caramelle e tanto cioccolato che era buonissimo In quel periodo stemmo benissimo perché ci davano da mangiare e ci facevano giocare.
Ricordo anche che in quei momenti avrei voluto avere la mamma vicino, ma purtroppo era morta un po’ prima che arrivassero i tedeschi. Oltretutto volevano portarci via anche il papà per farlo andare a fare delle trincee sul monte della Torraccia che io non sapevo neanche dove fosse. Per fortuna il parroco d Iola, don Alessio Verrucchi, intervenne e pregò i tedeschi di lasciare a casa il nostro papà perché eravamo tutti piccoli.
L’unica cosa di cui adesso rido, ma quando l’ho vissuta ridevo meno, è questa: un giorno due tedeschi vennero nel cortile di casa mia a mangiare le nespole mature del nostro albero e, quando mio fratello Silvio che aveva nove anni li vide, corse fuori dalla porta e urlò contro: “Raush”. In tedesco questo vuol dire “vai via”, ma lui non lo sapeva. Loro corsero in casa nostra perché volevano ucciderci, ma videro che eravamo solo dei bambini nascosti sotto il tavolo per la paura e così andarono via.
E’ stato un periodo molto brutto che è impossibile dimenticare.”
GENERALE – FRANCESCO DE GREGORI
…”Generale, queste cinque stelle
‘Ste cinque lacrime sulla mia pelle
Che senso hanno dentro al rumore di questo treno?
Che è mezzo vuoto e mezzo pieno
E va veloce verso il ritorno
Tra due minuti è quasi giorno
È quasi casa, è quasi amore”…