Haiku
Inverno é
Inverno è
Il solstizio d’inverno (2021 ) con la Congiunzione di Giove e Saturno
L’aroma di miele e cannella
Le finestre illuminate
Addobbare l’albero. Il balcone, la casa ed è Subito Natale
Le candele accese la Vigilia di Natale
I tortelli di zucca e la mostarda di mele
I concerti di musica classica on line
Il pandoro a colazione
L’ultimo dell’anno sul balcone, brindisi, luci e auguri da lontano
I concerti di Vienna e La Fenice sempre mangiando il Pandoro
Le mattine fredde e la galaverna sui prati
Guardare le cime innevate da lontano ed immaginare di essere di nuovo a pattinare sul ghiaccio
L’aria fredda sul viso e la terra scura
I viali di campagna ricoperti di pioggia
I tronchi intrecciati scuri, maestosi, indiscussi signori di questa stagione
La nebbia mistero di campagna ed i suoi volatili
Le poesie dell’inverno ed i libri sul divano
L’azzurro limpido e puro del cielo
Il sole tiepido di Febbraio, il verde smeraldo e, inaspettate, due lepri saltellanti
La Camelia fiorita, le viole colorate, i semini nel piatto, le cinciallegre chiacchierine ed il timido pettirosso
Le frittelle di riso della mamma e le Lattughe del forno Arvati
I coriandoli lungo le vie dei giardini
Camminare contro vento e lasciarmi abbracciare
I candidi bucaneve del Bosco Fontana e i folletti tra gli alberi
I labirinti, i pini, le bacche, gli alberi fioriti della Foresta Carpaneta tutta da scoprire
Il profumo delle viole appena colte, il pettirosso tra i rami spogli, il silenzio della campagna
I peschi in fiore ai giardini di Marzo
Il cielo bizzarro e dispettoso di fine inverno che gioca con il sole e l’ombrello
La festa del papà nel mio cuore
Haiku -Inverno
Cime immacolate
azzurro tace
inverno silenzioso
10 Gennaio 2021 – FB
Primo giorno di neve
Questa mattina…scende lieve e mi é venuto
in mente questo libro:
DA ” NEVE” MAXENCE FERMINE:
” …e si amarono l’un l’altro sospesi s u un filo di neve.”
” Cos’é l a poesia ? ” domandò il monaco.
” E’ un mistero ineffabile”, rispose il monaco.
Un mattino, il rumore della brocca dell’acqua che si spacca fa germogliare nella testa una goccia di poesia, risveglia l’animo e gli conferisce la sua bellezza. E’ il momento di dire l’indicibile. E’ il momento di viaggiare senza muoversi. E’ il momento di diventare poeti. Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette sillabe. Un haiku. Un mattino ci si sveglia. E’ il momento di ritirarsi dal mondo, per meglio sbalordirsene.
Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere.”
“Il freddo é acuminato
Bacio un fiore di prugno
In sogno “
Haiku del maestro Soseki
” Lì dove viveva Yuko la neve era la poesia dell’inverno “.
La neve secondo Yuko:
” E’ bianca. Dunque é una poesia. Una poesia di una grande purezza.
Congela la natura e la protegge. Dunque é una vernice. La più delicata vernice dell’inverno.
Si trasforma continuamente. Dunque é una calligrafia. Ci sono diecimila modi per scrivere la parola neve.
E’ sdrucciolevole. Dunque é una danza. Sulla neve ogni uomo può credersi funambolo.
Si muta in acqua. Dunque é una musica. In primavera trasforma fiumi e torrenti in sinfonie di note bianche.”
Haiku scritti da Yuko:
” Musica di neve
Grillo d’inverno
Sotto i miei passi “
” Neve limpida
Passerella di silenzio
E di bellezza “
” Era una funambula e la sua vita seguiva una sola linea . Retta. “
” In verità, il poeta, il vero poeta, possiede l’arte del funambolo. Scrivere é avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza, il filo di una poesia, di un’opera, di una storia adagiata su carta di seta. Scrivere é avanzare passo dopo passo, pagina dopo pagina, sul cammino del libro.
Il diffcile non é elevarsi dal suolo e mantenersi in equilibrio sul filo del linguaggio, aiutato dal bilanciere della penna. Non é neppure andare dritto su una linea continua e talvolta interrotta, da vertigini effimere quanto la cascata di una virgola o l’ostacolo di un punto. No, il difficile, per il poeta, é rimanere costantemente su quel filo che é la scrittura, vivere ogni ora della vita all’altezza del proprio istante, dalla corda dell’immaginazione.
In verità, il difficile é diventare funambolo della parola “
” Le stagioni si sgranarono nella clessidra del tempo . Giunse l’inverno, e con esso le prime nevicate. E con la neve giunse il primo inchiostro della prima poesia sulla carta di seta. Vergando sulla pergamena quelle prime parole, Yuko sentì il cuore farsi più leggero. Ma fu una breve illusione. Solo la poesia rendeva più leggero il peso del suo dolore. Quando posò la penna, sentì il cuore tornare freddo come il ghiaccio. Fu un’inverno lungo, di un candore smagliante.”
” Ci sono due specie di persone.
Ci sono quelli che vivono, giocano e muiono.
E ci sono quelli che si tengono in equilibrio sul crinale della vita.
Ci sono gli attori
E ci sono i funamboli. “