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Mar 8, 2023 - POESIA    Commenti disabilitati su A te

A te

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A te che cuci in un angolo l’ennesimo strappo

A te che corri, corri, corri lontano dagli spari

A te che copri tuo figlio morto con un lenzuolo

A te che aspetti il suo ritorno

A te che li senti ridere mentre ti lacerano il corpo e l’anima

A te che raccogli i resti della tua casa un tempo sorridente

A te che scrivi, fotografi , diffondi notizie e poi sparisci nel fango della dittatura

A te che ti raccogli i capelli e lo guardi andare via senza piangere

A te che racconti con dolcezza una favola ai tuoi bambini

A te che prendi per mano tuo fratello e andate verso il buio

A te che muori abbracciata al tuo orsacchiotto e non sai perché

A te che imbracci un fucile e parti

A te che trovi la forza di vivere tra le macerie.

Grazie

Mar 16, 2022 - opinioni    Commenti disabilitati su Pace

Pace

pace

Apr 25, 2021 - libero scrivere    Commenti disabilitati su TESTIMONIANZE – 25 APRILE – PER NON DIMENTICARE

TESTIMONIANZE – 25 APRILE – PER NON DIMENTICARE

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Testimonianza di Lina Mattioli raccolta da Claudia Tondi

La seguente testimonianza sono state selezionate e tratte dal libro “Montese 1943-1945”. Nella comune di Montese morirono 225 persone per eventi bellici e 43 militari caddero o furono dichiarati dispersi nel periodo della seconda guerra mondiale.

 

Avevo sette anni quando c’è stata la liberazione di Montese e Iola.

Il giorno della liberazione i tedeschi ci avevano mandato via dalle nostre case e ci avevano fatto andare nelle case dei nostri vicini. Ricordo che nella mia casa e nel mio cortile c’erano tantissimi tedeschi che neanche volutamente mi sarei messa a contare dalla paura che avevo. Loro avevano fatto credere a me, ai miei fratelli e alle mie sorelle che se fossero venuti a casa nostra gli americani (saranno stati a 500/600 metri) ci avrebbero uccisi tutti. Alla fine capii che era solo una bugia perché quando arrivarono (i tedeschi si erano già ritirati) ci diedero tante caramelle e tanto cioccolato che era buonissimo In quel periodo stemmo benissimo perché ci davano da mangiare e ci facevano giocare.

Ricordo anche che in quei momenti avrei voluto avere la mamma vicino, ma purtroppo era morta un po’ prima che arrivassero i tedeschi. Oltretutto volevano portarci via anche il papà per farlo andare a fare delle trincee sul monte della Torraccia che io non sapevo neanche dove fosse. Per fortuna il parroco d Iola, don Alessio Verrucchi, intervenne e pregò i tedeschi di lasciare a casa il nostro papà perché eravamo tutti piccoli.

L’unica cosa di cui adesso rido, ma quando l’ho vissuta ridevo meno, è questa: un giorno due tedeschi vennero nel cortile di casa mia a mangiare le nespole mature del nostro albero e, quando mio fratello Silvio che aveva nove anni li vide, corse fuori dalla porta e urlò contro: “Raush”. In tedesco questo vuol dire “vai via”, ma lui non lo sapeva. Loro corsero in casa nostra perché volevano ucciderci, ma videro che eravamo solo dei bambini nascosti sotto il tavolo per la paura e così andarono via.

E’ stato un periodo molto brutto che è impossibile dimenticare.”

 

 

GENERALE – FRANCESCO DE GREGORI

…”Generale, queste cinque stelle
‘Ste cinque lacrime sulla mia pelle
Che senso hanno dentro al rumore di questo treno?
Che è mezzo vuoto e mezzo pieno
E va veloce verso il ritorno
Tra due minuti è quasi giorno
È quasi casa, è quasi amore”…

 

 

Apr 25, 2020 - libero scrivere    Commenti disabilitati su Ai miei nonni

Ai miei nonni

A miei nonni che hanno passato gli anni bui della guerra e mi hanno insegnato il rispetto, il senso del dovere e del sacrificio, la dignità, il valore dell’essenziale, l amore per la cucina, la natura, i libri , la lotta politica e il senso civico.
Grazie.

Set 7, 2015 - opinioni    Commenti disabilitati su LA SOLIDARIETA’

LA SOLIDARIETA’

solidarietà [solidarje’ta]
s.f.inv.

1 sf
l’insieme dei legami affettivi e morali che uniscono gli uomini tra loro e li spingono all’aiuto reciproco

2 sf
appoggio, aiuto nelle difficoltà

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Siamo ancora uomini su questo pianeta? Se non lo siamo più bisogna avvertire il Signor Zingarelli.

Dovrà cambiare la sua definizione alla voce ” Solidarietà “.

Erri de Luca la definisce così nel suo libro ” In alto a sinistra “:

“La spirito di solidarietà é un sentimento che onora l’uomo. Non é una legge come l’omertà, sorge di rado.

Spunta di colpo tra persone che si trovano in difficoltà, comporta il sacrificio personale, non si nasconde dietro il mucchio formato da tutti gli altri.

La solidarietà é opera preziosa di un occasione, appena compiuto il suo dovere rompe le righe, lasciando in ognuno la coscienza tranquilla. “

NDJOCK NGANA

Il sangue non è indio, polinesiano o inglese.
Nessuno ha mai visto
Sangue ebreo
Sangue cristiano
Sangue mussulmano
Sangue buddista
Il sangue non è ricco, povero o benestante.
Il sangue è rosso
Disumano è chi lo versa
Non chi lo porta.

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