JARDINS SOUS LA PLUIE
Claude Debussy rende magica anche la pioggia,
le note scorrono sul pianoforte,
gocce irrompono sui tasti bianchi e neri,
gocce irrompono sui vetri,
sulle foglie,
sulla terra,
su noi,
acqua felice di essere
Claude Debussy rende magica anche la pioggia,
le note scorrono sul pianoforte,
gocce irrompono sui tasti bianchi e neri,
gocce irrompono sui vetri,
sulle foglie,
sulla terra,
su noi,
acqua felice di essere
Per svegliarsi dal torpore ed iniziare dolcemente questa domenica mattina dalle tonalità grigie…mi ispira la canzone dei Maroon5:
” Sunday morning “
buon sound ritmato, ma non troppo…giusto per rendersi conto che é giorno
GRIGIORE LIEVE
ACCAREZZI IL CIELO
AUTUNNO
Salendo verso Farfa, il verde rigoglioso irrompe lungo la strada e dona ombra ristoratrice ai passanti. Immagino monaci e monache devote camminare lentamente lungo la salita, pregare sommensamente e guardare stupiti le bellezze della natura, creature della mano divina. Lunghe vesti ondeggiano ad ogni passo e le voci basse e cantilenanti si confondono con i cinguettii oltre le fronde. La salita come penitenza, l’arrivo all’abbazia, la redenzione. La via lastricata di ciottolato conduce al monastero, é affiancata da case basse, pietre a vista ricoperte di piante rampicanti e fiori che lasciano intravedere le piccole finestre e le porte in legno scuro.
Un terrazza naturale interrompe la camminata e ti costringe a seguire il paesaggio fino al muretto. Là, le colline romane si rincorrono felici, tra il verde e l’azzurro, dolci pendii ci ricordano che la nostra terra é magnifica. La panchian aridosso del muretto mi ricorda Giacomo Leopardi e il “suo” infinito. Per un attimo, ho smesso di respirare, un sussulto richiama il mio Io profondo, riaffiora indispettito, sembra dirimi ” Che c’é ancora, sciocca fanciulla sognatrice?” Io, sussurro altera: ” Ecco, il tuo infinito é qui, non sciuparlo”.
Mi giro, volto le spalle all’orizzonte, siamo in pendenza, tutta la potenza del monastero sovrasta noi, piccoli esseri senza speranza. La torre con ampie finestre ad anfora, racchiude l’azzurro splendente in spazi sapientemente disegnati dall’architetto. Il bianco s’impossessa del cielo in maniera raffinata, delicata, non invadente. Rispetta la naturale vastità della volta celeste, ne é complice.
La brezza serale cala le ombre sul borgo, le stelle illuminano la notte serena e ci accompagnano verso Roma. Man mano che si scende, le luci della città salgono, solleticano il blu , lucciole divertite danzano sotto il cielo di Settembre. Estate resta ancora, non andartene.
La candida leggerezza posa le delicate piume
sull’acqua scura dell’Io
Il lento scorrere
del rio fluisce a tempo di musica.
Guardo quel punto preciso, ascolto le note,
Allontano il resto del mondo
e mi lascio portare via
L’angelo consoltarore sorride alla mia anima
la avvolge delicatamente,
le trasemtte serenità.
” I’m fine now “
L’aria agita scritte e pensieri,
voci impresse su carta
appaiono e scompaiono
bandiere in bianco e nero
chiamano noi.
Grazie Lorella per la tua splendida creatura adagiata sulle acque!
Barbara, le tue note, soavi piume tra i flutti mi hanno rapita!
Leggere, capire non trascurare nulla, grazie Donata per i testi
Ho provato una grande emozione.
Indimnticabili momenti che rimangono tra le pieghe del cuore.