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Lug 31, 2014 - opinioni    Commenti disabilitati su SAGA – LA BELLA ADDORMENTATA….CONTINUA…LA MIA RISPOSTA A GIAMPAOLO BENEDINI

SAGA – LA BELLA ADDORMENTATA….CONTINUA…LA MIA RISPOSTA A GIAMPAOLO BENEDINI

” Signor Benedini Giampaolo,

mi fa molto piacere sapere che abbia colto il mio sarcasmo, non è facile trasmetterlo  e non è facile recepirlo. Io e lei corriamo su due binari paralleli che non si incontreranno mai. La meta che voglio raggiungere è il benessere di questa città attraverso un cambio di rotta necessario, un cambio di mentalità e di mezzi per poterlo raggiungere.  Il Turismo è certamente un mezzo e anche sostanzioso e non lo dico io per fuorviare, lo dicono le statistiche e lo dice Lega ambiente :“Col termine turismo si può intendere anche,  il settore industriale e commerciale, parte del settore terziario, che si occupa di fornire (vendere) servizi tangibili come trasporti, servizi di ospitalità (presso alberghi…)  e altri servizi correlati (guide turistiche; ingresso in musei, fiere, parchi naturali e altre attrazioni turistiche;  servizi di ristorazione e intrattenimento; si tratta di un settore economico estremamente ricco, che finanzia grandi manifestazioni (BIT e TTG) Il turismo è un’importante fonte di entrate per molti paesi del mondo Recentemente, molte organizzazioni non governative hanno iniziato a occuparsi di turismo come mezzo per favorire lo sviluppo di nazioni povere; in genere, il turismo in questo contesto viene configurato come turismo responsabile (ovvero vincolato a requisiti di rispetto per l’ambiente e le culture locali). In questo contesto è nata la Carta sull’etica del turismo e dell’ambiente, che definisce il turismo come diritto dell’uomo e importante strumento di pace e di giustizia sociale.

« Per l’Italia il settore turistico è un comparto economico di prima grandezza con una incidenza nel Prodotto Interno Lordo (ufficiale) del 7% e due milioni di occupati. Ogni anno le strutture ricettive accolgono oltre 80 milioni di persone con circa 350 milioni di pernottamenti.]) »

Io comprendo il termine cultura e sono d’accordo con quanto dice lei. Preservare, ricercare, scoprire nuove realtà artistiche ma anche aprirsi verso le altre città confinanti, prenderne spunto, aprire confronti. Mantova gode di una posizione alquanto strategica, confina con l’Emilia e con il Veneto e può certamente stringere collaborazioni culturali importanti. E’ un vero peccato che non corra buon sangue con Verona, visto l’enorme successo della Mostra del Mantegna, che ha visto Verona, Padova e Mantova unite . E’ un vero peccato che Mantova abbia perso il “treno” Ermitage e  il “direttissimo Pisanello “, chissà quanti altri ne ha persi. E’ un vero peccato che nella zona del Gradaro sorga un supermercato anziché un’area archeologica a cielo aperto di studio e di ricerca, visibile a tutti, ai mantovani e anche ai turisti . Nessuno vuole prendersi in carico l’hotel di Piazzale Mondadori con giusta ragione, vista l’esigua presenza di turisti e di iniziative di richiamo. Non sono certo i commercianti a dover organizzare le mostre e promuovere la città, ci sono gli organi preposti che se ne occupano, i commercianti eventualmente contribuiscono con i propri investimenti,  come molti fanno con il Festivaletteratura. La promozione della città langue e la BIT di Milano ne è la prova lampante. Mantova non ha mai avuto uno stand proprio, si è sempre accodata ad altre città Lombarde, come mai? Una città come Mantova, con uno skyline unico al mondo che toglie il fiato a qualsiasi ora del giorno e della notte, si intravede, là, tra Pavia, Cremona, Lodì.. Qualche depliant in mezzo al marasma generale a celebrare un gioiello raro di bellezza che dovrebbe splendere e brillare in prima fila . Mantova non è conosciuta. E questo lo so per certo. Turisti stranieri, provenienti dal Nord Europa, capitano a Mantova per caso e mi dicono perplessi “ Non sapevamo che esistesse una città così bella”.  Bé a me  piange il cuore sentendo queste parole, mi creda. Le immagini e le iniziative della città dovrebbero comparire un giorno sì e uno no sulle grandi testate giornalistiche nazionali ed internazionali, dovrebbero apparire ogni tanto sui Tg nazionali e sulle riviste di arte e cultura e sui maggiori social network, visto che la tecnologia è un ottimo mezzo di comunicazione e siamo nel 2014. I viaggiatori dei secoli scorsi venivano a conoscenza delle bellezze delle altre città attraverso i libri come “Viaggio in Italia “ di Goethe pubblicato nel 1817, il quale è diventato una vera propria guida turistica, oggi ci sono altri mezzi da utilizzare.  Chiedo che ci sia collaborazione tra i commercianti mantovani che non sono gli unici a beneficiare dell’eventuale invasione turistica, ne godrebbe la città intera e chiamerebbe a sé più investitori, e le autorità che si interessano di cultura e turismo. Credo che ci voglia volontà, lungimiranza e apertura mentale. Tante altre cittadine italiane godono di ciò, anche Mantova dovrebbe farlo.”

 

 Un sincero grazie al Direttore della Gazzetta di Mantova

che mi ha dato l’opportunità di far sentire la mia voce

forte e chiaro

Lug 22, 2014 - opinioni    Commenti disabilitati su SAGA…LA BELLA ADDORMENTATA…CONTINUA…E NON E’ UNA FAVOLA MA PURA REALTA’ -RISPOSTA A GIAMPAOLO BENEDINI

SAGA…LA BELLA ADDORMENTATA…CONTINUA…E NON E’ UNA FAVOLA MA PURA REALTA’ -RISPOSTA A GIAMPAOLO BENEDINI

Ecco la mia risposta…apparsa sul giornale domenica 20/07/14.

Attendo qualche lettera da parte di qualche cittadino e commerciante mantovano….perché non si possono lasciare andare le cose così…

 

 

“Egregio Signor Benedini,

la ringrazio per aver espresso il suo parere e mi auguro di poter aprire un dibattito costruttivo circa questo tema così importante.

Le mostre, come quella di Mirò, possono essere e devono essere replicabili. Devono poter essere ammirate da più persone e quindi devono toccare più città d’Italia e del Mondo, per poter dare la possibilità a tutti di vederle. Purtroppo io ( in cassa integrazione due mesi all’anno ) non ho la possibilità di prendere l’aereo e volare ad Ibiza e come me tante altre persone. Se Mirò venisse esposto a Mantova, verrebbero ad ammirarlo più amanti dell’arte provenienti dalle città italiane o anche gli stessi turisti stranieri che per caso o per sfortuna si trovano a Mantova. Klimt  è stato replicato più volte anche nella stessa Milano, Van Gogh e Matisse in più città italiane. Ferrara, dove è appena terminata la mostra: “ Matisse, La figura”, ha già in programma due eventi per il 2015 : “Boldin e De Pisis” a partire da Gennaio e “ La rosa di fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudì “ a partire da Aprile. Brescia  ha ospitato grandi mostre fino al 2009  grazie al progetto “ Brescia lo splendore dell’arte”. Mostre che duravano dai  4 ai 6 mesi d’esposizione l’una. Lei ha ragione, Brescia, Ferrara, Vicenza, Forlì sono città con circa 100.000 abitanti l’una. Le cito quindi tre altri esempi : Conegliano ( Tv ) di 34.000 abitanti,  ha ospitato due mostre nel 2009 della durate di 5/6 mesi dedicate a Coubert, Manet, Monet, Morandi ; di Belluno di 35.000 abitanti che si è dovuta sorbire l’invasione di turisti che visitavano la mostra “ Da Van Gogh a Picasso” e che hanno disturbato la quiete e la routine dei cittadini per poter godere delle bellezze di Corot e Monet nella successiva mostra.; Passariano di Codroipo ( Ud ) conta 15.000 abitanti, un piccolo centro del Friuli che ha avuto la sfortuna di mettere a disposizione Villa Manin per ospitare  esposizioni importanti tra cui L’espressionismo e Munch con lo spirito del Nord. I poveri cittadini non hanno dormito per circa sei mesi per colpa delle famiglie rumorose che passeggiavano tra le vie, gustavano i piatti tipici del luogo nei ristoranti e trovavano ristoro negli alberghi. Che disdetta avere dei turisti che godono delle bellezze della città e che ne parleranno poi ad amici creando una rete pubblicitaria senza spese e lasciano nelle tasche dei ristoratori, negozi, bar, alberghi, gelaterie, musei, palazzi, fior di quattrini che potrebbero essere reinvestii in altri progetti sia privati che pubblici.  Queste piccole cittadine non si sono più riprese dall’avvento disastroso dei turisti. Chiedo la parola anche ai commercianti mantovani che per caso seguono questo dibattito e vorrei che raccontassero ai cittadini mantovani quanto hanno lavorato durante i mesi della “Celeste Galleria” e anche della mostra di “Giulio Romano” e quante persone hanno assunto in quel periodo e non credo che quelle mostre siano state, come lei le definisce “illusioni passeggere”. Chiedo anche ai cittadini mantovani quanto disturbo arrecano i turisti che invadono Mantova, tra l’altro per apprezzare le città e non certo per recare danno. Gli stessi cittadini mantovani si spostano da Mantova per visitare le altre città, le mostre o semplicemente in vacanza. Sono anche loro degli invasori ? Tanto di cappello per le iniziative da lei citate, ci deve essere certamente continuità, ma rimangono eventi circoscritti alla città di Mantova. Vorrei che si potesse organizzare almeno una mostra di richiamo all’anno della durata anche di sei mesi. Almeno si cominci, almeno ci si provi, gli sponsor esistono e potrebbero essere gli stessi che sponsorizzano Festivaletteratura o che hanno sponsorizzato l’evento mondiale delle Vespe che ha coinvolto 31 Paesi o sbaglio? Alcune mostre di altre città sono state sponsorizzate da grandi marchi italiani e io questo l’ho cercato su google perché non sono certo la persona più adatta a fare dei nomi perché non lavoro nel settore..Io sono una semplice impiegata e mi sembra di aver capito che per poter investire bisogna guadagnare e per poter guadagnare bisogna lavorare . Le entrate che i musei della città ricevono dai turisti si possono reinvestire in altri progetti futuri. La necessità aguzza l’ingegno. Evidentemente Mantova non necessità del Turismo come fonte di lavoro. Se le industrie chiudono, mi dica, Signor Benedini, dove vanno a lavorare i dipendenti licenziati a Mantova? Come si potrà ristabilire l’equilibrio delicato delle famiglie interrotto violentemente dalla disoccupazione ? Ho iniziato questo confronto perché sono certa che Mantova può “vivere” grazie anche al Turismo e mi dispiace che lei consideri i turisti degli invasori. Mi creda non è così. E vorrei sentirlo dire anche dai cittadini mantovani. “