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Feb 12, 2012 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Chez Claude

Chez Claude

 

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Mi sto preparando per te, per la nostra cenetta “ Chez Claude, il nostro ristorante preferito.

Al telefono eri felice e la tua voce brillante mi ha riempito il cuore, hai scherzato, sì, eri soddisfatto del lavoro, un progetto si era concluso brillantemente e avevi voglia di festeggiare con me.

 

 

Ci vuole un ’abito adatto all’occasione…apro l’armadio e passo in rassegna i miei vestiti da sera, eccolo, sì, il tubino nero di velluto, semplice ed elegante. La stola di seta intarsiata di paillettes, donerà luce all’insieme.

Autoreggenti nere, decoltée con  tacco in tinta con la stola. Solo orecchini e braccialetto. Trucco leggero e pochette di pailette. Ecco sono pronta per te. Il bagnoschiuma all’iris mi lascia una sensazione voluttuosa, piacevole, di cipria e borotalco. Due gocce di profumo sul collo manterrà viva quella fragranza per tutta la sera. Mi piace prepararmi per te, ascolto musica e ti penso. E’ quasi ora, un ultimo sguardo allo specchio, sì, è tutto in ordine. Mi siedo sul divano e fumo una sigaretta sorseggiando un bicchiere di vino, prosecco del Garda, aromatico e gradevole al palato. Il camino riscalda la sala e rimango a guardare le scintille incantata.

Il campanello mi distoglie da quel momento magico e mi annuncia il tuo arrivo. Sei elegante, abito nero gessato finemente, camicia nera e il tuo profumo inebriante. Entri sicuro, mi guardi e rimani piacevolmente stupito, mi giri intorno, i tuoi occhi brillano e assumi l’aria da furbetto. Ti avvicini e mi abbracci, mi baci il collo e balliamo due minuti un lento intrigante e mi canti la canzone sottovoce, all’orecchio, siamo guancia a guancia. Sorrido, divertita ed ammaliata da  te e dal tuo fascino. Mi ecciti in questo momento, hai la voce bassa, calda, ti stringo la schiena i nostri corpi premono l’uno contro l’altro, il caldo mi assale e il desiderio pure. Mi togli delicatamente la stola e accarezzi le mie spalle, scendendo verso la schiena, mi cingi la vita e i nostri corpi si avvicinano e si toccano. E’ una sensazione di calore che lento sale fino alla nuca, brividi percorrono la colonna vertebrale e un nodo alla gola mi assale…Tu fai questo a me, tu susciti in me sensazioni contrastanti ed io non potrei mai essere lontana da te.

Feb 10, 2012 - racconti    2 Comments

IL SOGNO

 

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Cammino veloce, il marciapiede è grigio e freddo, mi stringo nel cappotto alla ricerca di un po’ di calore.

Tra un pensiero e l’altro, l’immagine di te e dei tuoi occhi appare e scompare come diapositiva.

Entro infreddolita nel mio bar preferito, piccolo, silenzioso e vagamente retrò. Martina è lì dietro al banco, sorridente e dolce come sempre. La saluto e ordino il mio solito caffè d’orzo. Lo bevo sempre di fronte alla finestra, mi piace sorseggiare e guardare fuori. Ci sono dei bei giardini e le stagioni li attraversano con naturalezza. Gli alberi sono spogli e la terra è scura, non importa, mi piace quel freddo silenzio invernale.

Oggi l’aria è tersa, il cielo è azzurro brillante, stupendo e limpido. Martina mi parla con cortesia e tono basso, come piace a me, mi racconta cose  gradevoli e simpatiche. Riporto la tazzina al banco ed è in quel momento che ti vedo: seduto ad un tavolino d’angolo, stai conversando con una donna, gesticoli e sorridi, lei ti guarda con ammirazione. Un calore improvviso mi assale e l’istinto di andarmene è così forte che giro sui tacchi e mi dirigo alla cassa per pagare. I miei gesti sono bruschi e la mente percorre le vie tortuose della gelosia. Lascio i soldi in fretta sul banco ed esco velocemente, così senza nemmeno salutare. Il cuore batte forte e le tempie pulsano, aumento il passo, i miei passi risuonano veloci sul marciapiede. All’improvviso una stretta imponente mi prende il gomito e mi fermo di scatto, che succede? Mi volto infuriata e tu sei lì, di fronte a me con il fiato corto e le guance arrossate. Non dici nulla, non dico nulla, ti fulmino con lo sguardo, mi costringi a cammninare, mi tieni forte  , non una parola. Giriamo l’angolo di Via Dante, imbocchiamo il vicolo S. Caterina e attraversiamo Galleria Moretti, semibuia, arredata stile liberty, con le vetrine incorniciate di legno scuro. Non c’era nessuno. Mi fai entrare in un portone bellissimo intarsiato a mano, con figure di fiori ed edere, l’odore di vernice fresca invade l’entrata, mi spingi contro il muro, mi guardi intensamente, ti avvicini, il tuo profumo è così buono, il tuo corpo è così vicino, emana calore. Sei calmo e fermo, ti guardo e non dico nulla, sono immobile come una statua di ghiaccio. Ti avvicini, mi apri il cappotto e mi prendi la vita, ti chini per baciarmi, giro la testa dall’altra parte, mi mordi il collo e premi il tuo corpo contro il mio, mi manca il fiato, cerco di allontanarti, non succede. Mi piace questa sensazione d’impotenza. La tua mano alza la mia gonna e mi stringe la gamba, ho il reggicalze, un sospiro di piacere esce dalle tue labbra, senti la mia pelle calda e morbida, ti desidero da morire e tu lo sai. Ti slaccio i pantaloni e sento il tuo vigore, mi togli le mutandine velocemente, avidamente, cerchi le mie labbra, io cerco le tue, ci baciamo intensamente, un brivido di passione mista a dolore percorre la mia schiena, non posso muovermi, il muro è freddo, il tuo corpo caldo.

Mi slacci la camicia, accarezzi il collo teso a mano aperta, lo stringi leggermente e mi guardi negli occhi, due lampi percorrono le tue pupille chiare, di ghiaccio e fuoco, mi baci ancora. La tua mano cerca il mio seno caldo, lo stringe, lo bacia mentre io non ho più la forza di respingerti e mi abbandono completamente a questo piacere intenso ed unico che solo tu sai darmi. Mi prendi in braccio e mi spingi contro il muro fino ad arrivare al massimo del piacere, fino ad arrivare al paradiso dei sensi, mentre ti stringo la nuca e i tuoi capelli profumano di buono, vorrei non finisse mai questo momento. Siamo entrambe esausti, accaldati, semivestiti, non importa, è te che voglio, i nostri sospiri diminuiscono, i nostri cuori battono lentamente, i nostri petti si calmano.

Ci abbracciamo intensamente, mi baci il viso, la nuca le labbra, non dici nulla, mi baci gli occhi e le mani, sei unico e insostituibile, sono piena di te e del tuo piacere, ti guardo intensamente, mi sistemo i vestiti, mi riallaccio il cappotto, ti accarezzo il viso e mi allontano da quel portone.