Feb 5, 2012 - racconti    2 Comments

LA ROSA ROSSA

 

ROSA ROSSA.jpgIn cucina, tra il rumore dei piatti  e la voce assordante della televisione, Angela si asciuga una lacrima. La testa china sul lavello e lo sguardo fisso sulla schiuma biancastra del detersivo, la rendono ancora più piccola. Suo marito fuma una sigaretta e segue senza espressione il telegiornale, sorseggia il caffè senza fiatare e poi, terminato, si alza con una smorfia. In piedi in mezzo alla stanza si stiracchia e per un istante guarda sua moglie: i capelli sono raccolti ma qualche ciuffo spettinato scende sul collo, il largo vestito un po’ sgualcito nasconde le sue forme. Un tempo erano belle, ora, chi lo sa… Le calze pesanti, chiuse in pantofole grigie rendono goffe le sue caviglie. Angela sente lo sguardo insistente dietro di sé, non osa voltarsi, gli occhi gonfi ed arrossati lo irriterebbero. Enzo tende una mano per accarezzarla e come al solito s’infila la giacca ed esce da casa lasciandosi dietro il suo misero “ ciao “. La porta si chiude, i passi di Enzo risuonano giù per le scale. Finalmente Angela è sola e lascia libero sfogo alla sua tristezza, un pianto dimesso ed ormai consumato sfiorisce il bel viso della signora Mainardi. Appena sposata era orgogliosa di quel nome: Angela Mainardi, ogni volta che lo pronunciava si sentiva davvero soddisfatta. Ora quel nome è così abituale, così scontato che quasi fa fatica a pronunciarlo. Si asciuga le mani con uno strofinaccio e si sofferma a guardare la fede nuziale, anche lei era diventata parte integrante della sua vita, del suo corpo, come qualcosa che era sempre esistito. Si toglie l’anello e lo guarda. Era tanto che non lo fissava così, che non lo puliva con quella smania infantile di trattarlo bene, di non rovinarlo, di farlo sempre brillare e splendere come l’amore che li univa. Quella parola, che significato poteva avere ora, amore? Sospirando si dirige in camera, apre il cassetto dell’armadio e tira fuori due o tre album di fotografie. Li sfoglia tutti, sorride e si sofferma sul bel primo piano di Enzo. Prova una certa emozione, la stessa che la fece sussultare la prima volta che lo conobbe. Tante cose sono cambiate, quanto tempo è trascorso senza lasciare un segno, un cambiamento, l’abitudine aveva sepolto i loro stimoli più vivaci, il lavoro, lo stress avevano permesso alla stanchezza e alla noia di soffocarli, di allontanarli sempre più. Ma quella grande emozione vive ancora, palpita debole nel suo cuore, non aspetta altro che di essere ascoltata ancora, di essere cercata e coccolata di nuovo, come un tempo. Enzo è fermo al semaforo ed aspetta, ormai senza più sbuffare il verde. L’ansia di arrivare a casa ha lasciato il posto alla fatica di ritornare e alla stanchezza della solita cena. Fermi sul marciapiede due giovani si abbracciano e si guardano intensamente, il ragazzo accarezza dolcemente il viso infreddolito della sua ragazza. Anche Enzo lo faceva spesso, Angela aveva sempre le guance irritate dal freddo e lui si preoccupava sempre… Era tanto che non provava quel senso di protezione e quel piacere di sentire la sua pelle fresca. Un brivido di attrazione gli illumina il viso, Angela è a casa che lo aspetta, deve far presto. Corre su per le scale, cerca ansioso le chiavi ed apre la porta, un caldo profumo invade il corridoio, entra in cucina e sua moglie è lì, in piedi davanti ai fornelli, un vestito nero attillato avvolge i suoi fianchi ed una leggera scollatura incornicia la schiena nervosa. Angela si volta e trova Enzo in piedi, un po’ spettinato con in mano una rosa rossa.

 

LA ROSA ROSSAultima modifica: 2012-02-05T16:24:00+01:00da cigno39
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2 Commenti

  • Delicato e di grande insegnamento. Capita più o meno a tutte le coppie sposate quel momento di abitudine indifferente e davvero basta un piccolo gesto per spezzare questo meccanismo malsano al matrimonio. Dovremmo sforzarci ad essere più elastici.

  • Grazie Si credo anche io che ognuno di noi nel nostro piccolo, passo dopo passo riesca a ritrovare l’armonia perduta.