disordine ordinato

“Passano gli anni, passano….”…gli amici…gli amici, restano e restano uguali…stupore…compiacimento. Ci si ritrova dopo tanti anni, ti aspetti di vedere tutti cambiati…qualche capello bianco in più…nemmeno quello! Qualche pancetta in più…ma ché ! Fisici asciutti, visi abbronzati e look casual ma con brio. Quarantenni del 2000, cresciuti negli anni ‘70, sopravvissuti agli ‘ 80 e accasati nei ’90. Le vite ci allontanano, ma i sorrisi, le risate, i gesti…quelli…quelli restano, non se ne vanno. Si nascondono sotto le pieghe del lavoro, della famiglia e del quotidiano e poi…d’un tratto..fuoriescono al richiamo dell’amicizia, della complicità, del convivio.

Ti ritrovi a ridere esattamente come vent’anni fa. La risata apre le porte alla giovinezza, alla spensieratezza al relax totale, indica agio, tranquillità interiore. Non devi dimostrare nulla a nessuno. Sono i tuoi amici. Siete cresciuti insieme, fianco a fianco, litigando, facendo tardi, rubandovi la fidanzata, notti intere a chiacchierare a dire ….”zzate”  e nell’animo l’amicizia, quella veram, quella che solo gli uomini sanno dare. Le donne….tutto un altro capitolo da scrivere. Io invidio molto la complicità maschile e ho sempre cercato di intrufolarmi nelle varie cerchie…proprio per osservare, capire e godere dello spirito goliardico. Ne ho approfittato spesso cogliendo quella sintonia, mista a complicità che è molto rara nelle donne. C’è una soglia però che non ho mai potuto varcare: la mascolinità. Bè…per ovvi motivi naturali…l’amicizia tra uomo e donna…é difficile…e qui c’é da aprie un’altro capitolo…

Ci siamo ripromessi di organizzare altre cene senza lasciare passare troppo tempo…vedremo…vi terrò informati. Il discorso dell’amicizia è molto ampio.

Buona domenica a chiunque mi leggerà…rà…rà…rà…

                                Buon compleanno papà.

Sei seduto sulla panchina ai giardini di Riccione.

Leggi l'”Unità”, fumi una “Rothmans” blu e sorridi sornione. Aspiri con

gusto e lasci uscire il fumo lentamente. Anelli sinuosi a cercare chissà

quali pensieri. Io lo so, stai criticando l’articolo del giornale ed il

giornalista che ha scritto una “….zzata”. Mi chiami e insieme

commentiamo, ridi alle mie battute e riempi la volta celeste ogni volta

che coinvolgi me, ragazzina acerba ma molto attenta ai tuoi pensieri.

Mi piace pensarti così oggi. Mi manchi tanto..ma non posso farci nulla.

                                      “C’est la vie” .

Apro i cassetti dei ricordi e ogni tanto torno a vivere con

te…un pochino.

Comprendere la vita,

comprendere che vivere significa prendere ciò che di buono c’é tra un problema e l’altro, tra un momento brutto e l’altro.

Le tribolazioni ci sono sempre, continuamente e non finiscono fino a quando non ci si sdraia sul letto ricoperto di seta.

Quando si riesce a risolvere un problema…non é finita.

Quando finisci di soffrire e ridi…bé fallo intensamente, cogli l’attimo e assaporalo fino alla fine e non buttarlo…racchiudilo in un cofanetto blu, conservalo sempre dentro di te perché non tornerà. Ce ne saranno degli altri, conserva pure quelli per i periodi di magra…torneranno utili…i ricordi servono a far rivivere certi momenti….una foto….un profumo…un fiore dentro un dario…rimarranno dentro di noi per sempre e nulla e nessuno potrà mai portarceli via.

Comprendere e lottare con le proprie forze. Mai cedere. E se si cade ci si rialza.

“Good night and good luck”…bello quel film…mi é piaciuto e a voi?

Dicono che è vero che quando si muore poi non ci si vede più
dicono che è vero che ogni grande amore naufraga la sera davanti alla tv
dicono che è vero che ad ogni speranza corrisponde stessa quantità di delusione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ora

dicono che è vero che quando si nasce sta già tutto scritto dentro ad uno schema
dicono che è vero che c’è solo un modo per risolvere un problema
dicono che è vero che ad ogni entusiasmo corrisponde stessa quantità di frustrazione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ora

non c’è montagna più alta di quella che non scalerò
non c’è scommessa più persa di quella che non giocherò
ora

dicono che è vero che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando
dicono che è vero che noi siamo fermi è il panorama che si sta muovendo
dicono che è vero che per ogni slancio tornerà una mortificazione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non falro più, ora

non c’è montagna più alta di quella che non scalerò
non c’è scommessa più persa di quella che non giocherò
ora
ora
ora…

Cos’è quell’impercettibile meccanismo che s’innesca ogniqualvolta tu ti lasci andare, cedi ai sogni e alle illusioni ?

E’ il sicario della paura, inviato, non per uccidere, ma per torturare.

Ti avvolge con dolcezza e con pesantezza ti rende impotente, incapace di agire.

 Rimani lì, sospeso tra il cielo e la terra, immerso solo in pensieri improducenti senza fine. Cerchi incatenati sempre più grandi, ti rinchiudono in un unico enorme circolo senza uscita. Il dolce cullare iniziale lascia spazio a movimenti sempre più deboli, circoscritti privi di lancio e scopo. Il tentennare tra realtà e non-realtà è molto intenso; il nodo da sciogliere sta qui, nell’incertezza, padrona dei deboli e musa dei grandi.