Nov 12, 2012 - POESIA    2 Comments

NOVEMBRE – GIOVANNI PASCOLI

 

 

“Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro
senti nel cuore…


Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

 

Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E’ l’estate
fredda, dei morti.”

 

 

 

Adoro questa poesia.

Mi é rimasta nel cuore.

Mi soffermo sempre a guardare i rami secchi

contro il cielo:

trame contorte dei miei pensieri.

Chopin é l’ideale

http://www.youtube.com/watch?v=V60USaluxGA&feature=related

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOVEMBRE – GIOVANNI PASCOLIultima modifica: 2012-11-12T22:25:00+01:00da cigno39
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2 Commenti

  • Bellissima poesia!!!!!Struggente e delicata riporta l’animo a riflettere sul tempo che scorre e porta con sè gli attimi di gioia, dolore, tristezza in un continuo susseguirsi di eventi che sembrano annullarsi a vicenda ma……non è forse vero che, a volte, la gioia nasce da un profondo dolore?

  • Grazieeeeeeeeeeee Margherita! Pascoli ha colto i due momenti. L’inizio quasi primaverile come la vita e la fine invernale come la morte. E poi lo stesso vale per “l’estate dei morti”.
    L’alternarsi é continuo, il divenire del ciclo della vita. Dopo una grande sofferenza c’é una grande gioia e vice versa. Grazie per il tuo commento! A presto!