Nov 12, 2012 - POESIA 2 Comments
NOVEMBRE – GIOVANNI PASCOLI
“Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro
senti nel cuore…
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E’ l’estate
fredda, dei morti.”
Adoro questa poesia.
Mi é rimasta nel cuore.
Mi soffermo sempre a guardare i rami secchi
contro il cielo:
trame contorte dei miei pensieri.
Chopin é l’ideale
NOVEMBRE – GIOVANNI PASCOLIultima modifica: 2012-11-12T22:25:00+01:00da
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Bellissima poesia!!!!!Struggente e delicata riporta l’animo a riflettere sul tempo che scorre e porta con sè gli attimi di gioia, dolore, tristezza in un continuo susseguirsi di eventi che sembrano annullarsi a vicenda ma……non è forse vero che, a volte, la gioia nasce da un profondo dolore?
Grazieeeeeeeeeeee Margherita! Pascoli ha colto i due momenti. L’inizio quasi primaverile come la vita e la fine invernale come la morte. E poi lo stesso vale per “l’estate dei morti”.
L’alternarsi é continuo, il divenire del ciclo della vita. Dopo una grande sofferenza c’é una grande gioia e vice versa. Grazie per il tuo commento! A presto!