Beethoven & Piazzolla al Teatro Bibiena Mantova
La musica ha il potere di allontanarmi
da me stessa .
Chiudo gli occhi e tutto accade
dentro di me
lontano da me.
Le note di Beethoven corrono
ed io con loro tra boschi verdi,
prati immensi, spiagge infinite,
scale interminabili e rido,
ma non so se sono bambina o donna,
so che sono felice e serena.
Sono leggera e non sento il peso
del corpo e dell’anima,
un velo trasparente sospinto dalla brezza marina
verso l’ogni dove nel tempo del mai.
Ludwig v. Beethoven: Trio op. 38
Obvlion sfiora le corde dell’anima con delicatezza,
gentilezza, pazienza perché sa che arriverà là,
in quel punto,
sì quello lì,
quello dove sorge l’emozione.
Scivola giù
fino in fondo
raccoglie l’acqua delle tue lacrime,
le porta in superficie,
le porta alla luce del giorno
e te le mostra a mani nude.
E tu non puoi far altro che liberarle,
non puoi far altro che togliere le catene,
non puoi far altro che disegnare ali,
ali di libellula per volare lontano.
Questo é il mio Oblivion.
Libertango mi ricorda il tempo che passa,
l’orologio ed il suo assordante ticchettio,
tacchi di donna che corrono nel buio della notte,
gocce di pioggia sui vetri,
volo di gabbiani tra le onde,
il vento forte, inquietante, sferzante,
spade inferocite contro fantasmi inesistenti,
graffi profondi su cristalli interrotti,
un bacio rubato,
un disco incantato ,
lancette che scandiscono il tempo delle nostre vite.
E…tutto questo…rigorosamente dal vivo…
altrimenti…
tutto ciò
non
può accadere…