La ragazza con l’orecchino di perla in visita a Bologna
La ragazza con l’orecchino di perla
ti guarda e ti dice: “Resta”.
E io mi sono fermata.
Vermeer coglie l’attimo della lucentezza in tre punti esatti,
l’orecchino, il labbro inferiore, e gli occhi.
Il triangolo luminoso si riflette sulle
vesti e sul turbante, nascondendo e segregando l’oscuratà della tela, nell’aldilà,
là dove deve stare.
Non ci sono punti esterni ad illuminare il momento, la perla vive nell’argento
del colore.
Quello volevo vedere da vicino,
quello ho guardato,
quello mi ha inchiodato
di fronte al dipinto mentre gli occhi si riempivano di gioia e lacrime.
Vermeer rende omaggio all’animo delicato e vivo della sguattera, vestendola di
abiti pregiati, facendole indossare orecchini preziosi, mettendo in risalto il viso
pulito e limpido avvolgendo la capigliatura con sete d’oriente.
Restituisce il valore della fanciulla, colei che, silenziosamente e delicatamente
custudisce il vero animo di Vemeer velandole
lo sguardo di dolce malinconia.