“Madama Butterfly” e….la magia dell’Arena di Verona
Bisogna proprio esserci all’Arena di Verona,
bisogna proprio sedersi su quelle scalinate,
illuminare la gioia con le fiammelle vibranti
alla brezza serale é d’obbligo anche senza smoking.
Nessuna descrizione potrà mai rendere l’intensità
di certi momenti.
Nessuna descrizione potrà mai rendere l’emozione
che nasce spontanea.
Nessuna descrizione potrà mai rendere il fragore
delle lacrime ascoltando l’aria
“Un bel dì vedremo” perché é con queste parole e con questa musica che Puccini
rende l’idea dell’illusione di Cio-Cio-San e illude anche noi, ci accompagna tra i giardini ,
tra i fiori dell’amore e il Giglio bianco vive di questa convinzione per lungo tempo.
Sssss…..non interrompiamo questa sensazione…non ora
Guardate le foto e leggete il testo…
e…ovviamente dedicate un pò di tempo all’ascolto.
La Divina Callas non vi deluderà.
“Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo sull’estremo
confin del mare.
E poi la nave appare
E poi la nave è bianca.
Entra nel porto, romba il suo saluto.
Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro, io no. Mi metto
là sul ciglio del colle e aspetto, aspetto
gran tempo e non mi pesa
la lunga attesa.
E… uscito dalla folla cittadina
un uomo, un picciol punto
s’avvia per la collina.
Chi sarà? Chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza dar risposta
me ne starò nascosta
un po’ per celia, un po’ per non morire
al primo incontro, ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
«Piccina – mogliettina
olezzo di verbena»
i nomi che mi dava al suo venire.
(a Suzuki)
Tutto questo avverrà, te lo prometto.
Tienti la tua paura. – Io con sicura
fede lo aspetto.”